martedì 27 settembre 2011

Giovanni XXII e i Francescani Spirituali

Ciao! Vi posto l'approfondimento che ho portato oggi a scuola. Non vi è nulla di diverso dal libro, ma si pone solo l'accento sull'importanza della disputa sulla povertà apostolica.
La fonte è Wikipedia, ma ho verificato la maggior parte delle informazioni e mi sembrano corrette.



La guerra (1316-1322)

Nel 1316 venne eletto papa Giovanni XXII (1316-1334), al secolo Giovanni Duèse, di nazionalità francese. Nello stesso anno venne eletto anche il nuovo Generale dell’Ordine francescano,Michele da Cesena: subito il Pontefice si abboccò con lui e gli chiese di muoversi celermente per annullare la corrente Spirituale in seno all’Ordine; in cambio e per facilitargli le cose, Giovanni XXII elevò agli altari Ludovico di Tolosa, nobile francescano che era stato uno Spirituale moderato. Ma questo aiuto non fu sufficiente: Michele vi si provò, ma il suo tatto e la sua circospezione mal concordavano con l’impazienza del Papa che si aspettava risultati in tempi brevi. L’anno dopo le cose precipitarono: in quel 1317 infatti Giovanni XXII emanò la Quorundam exigit, con la quale veniva posta in discussione la Exiit qui seminat di papa Niccolò III (1279). Le nuove questioni poste dal Papa ponevano la questione se i beni dell’Ordine francescano potessero tornare all’Ordine non solo per uso, ma anche come proprietà. Un simile ritorno – secondo il Papa – avrebbe sottolineato la liceità della proprietà e della ricchezza per l’intero Ordine francescano e per la Chiesa. Michele da Cesena provò a frenare il Papa consigliando prudenza ma senza porre in essere politiche efficaci per arginare gli Spirituali in seno all’Ordine: il Papa vide che non si veniva a capo di nulla ed inasprì la reazione scomunicando nel 1318 gli Spirituali ed i Fraticelli, cui seguì immediatamente il rogo di quattro Spirituali confessi a Marsiglia. Quindi il Papa diede mano libera sia in Francia che in Italia all’Inquisizione, per stanare e condannare costoro.

Il culmine del conflitto (1322-1328)

Cammeo raffigurante Giovanni XXII

Nel 1322, quasi a voler prostrare del tutto ogni velleità di resistenza dell’Ordine francescano, Giovanni XXII pose al Capitolo dell’Ordine una precisa domanda (già contenuta “in nuce” nellaQuorundam exigit), cui si aspettava una altrettanto precisa risposta: utrum asserere quod Christus et apostoli non habuerunt aliquid sive in proprio sive in communi sit hereticum, ovvero “è eresia affermare che Cristo e gli Apostoli non possedettero alcunché né in proprio né in comune?”. Una risposta in senso affermativo avrebbe definito eretico ritenere che Cristo e gli Apostoli non avessero mai posseduto alcunché né come singoli né come comunità. Giovanni XXII non chiedeva se Cristo o gli Apostoli fossero stati poveri: chiedeva se dalle Scritture si desumesse la totale, completa, clamorosa mancanza di ogni e qualunque proprietà da parte di Cristo e degli Apostoli. Affermazione erronea, perché più volte nel Vangelo si cita Giuda come colui che amministrava la “cassa comune” con cui si comprava il cibo e si amministravano le offerte e le elemosine: segno che qualcosa Cristo e gli Apostoli pur possedevano.
Ma la veemenza dello scontro era tale che i dotti francescani non avvertirono la sottigliezza del quesito: fu così che in quello stesso 1322 il Capitolo dell’Ordine riunito a Perugia, con a capo Michele da Cesena deciso a dare battaglia, rispose al Papa che Gesù e gli Apostoli erano poveri totalmente e senza remissione. La reazione del Papa fu immediata: nello stesso 1322 emise la decretale Ad conditorem canonum, con cui annullava quanto disposto nella Exiit qui seminat di Niccolò III del 1279, ovvero rendeva all’Ordine francescano la mera e totale proprietà dei beni dell’Ordine stesso, non più il solo usufrutto. L’anno dopo (1323) con la bolla Cum inter nonnullos il Pontefice da una parte dichiarava eretica la proposizione del Capitolo di Perugia; dall’altra impose a Michele da Cesena ed ai suoi più stretti collaboratori di presentarsi alla Corte pontificia in Avignone per rendere conto direttamente a lui della loro posizione.

Schizzo raffigurante Guglielmo di Ockham. Tratto da un manoscritto della sua Summa Logicae
In seguito Giovanni XXII si orientò verso una politica più attendista verso i “dissidenti”: fece sapere a Michele ed ai suoi che li aspettava, ma senza fretta. Molti storici hanno interpretato questo gesto come dovuto alla persuasione del Papa che il tempo avrebbe giocato a suo favore, lasciando sbollire gli animi e dando modo ai francescani di riflettere sulla “Cum inter nonnullos”, e sulle ulteriori punizioni che sarebbero loro toccate in caso di disobbedienza. Michele ed i suoi cercarono nei successivi quattro anni di trovare alleati tra gli altri ordini e le alte gerarchie attraverso dibattiti, sentenze, riunioni e conciliaboli. Tale strategia però non sortì l’effetto sperato e quando i Superiori francescani (Michele da Cesena quale Generale dell’Ordine, Guglielmo di Ockham, Bonagrazia da Bergamo, Francesco da Ascoli ed Henry de Talheim) si presentarono ad Avignone nel 1328, capirono di essere in minoranza all’interno della Chiesa. Vuoi che non vedessero via d’uscita per la loro causa, vuoi che temessero la costrizione all’abiura o per l’incolumità fisica, la notte del 26 maggio fuggirono da Avignone per rifugiarsi presso l’imperatore Ludovico il Bavaro, che proprio allora era sceso in Italia con l'intenzione di occupare Roma ed indebolire l’autorità papale.

Questo è un altro sito interessante:

e questi pure (ma meno):





lunedì 26 settembre 2011

Lettura metrica greca e latina

Per chi non lo sapesse si possono reperire su youtube belle letture metriche di diversi autori latini.
Quella di cui vi propongo un video presenta la pronuncia restituta. Ma è utile comunque per capire come si legge in metrica.




Per chi volesse link sulla lettura metrica greca e latina eccoli:


http://www.princeton.edu/~clip/


http://www.senecio.it/sonora.html


http://web.comhem.se/alatius/latin/






Buon lavoro

P.S.: come vedete, qualche volta, penso ancora a voi.

sabato 10 settembre 2011

Buon anno

Buon lavoro ragazzi. Se potete, divertitevi. Il professore

martedì 6 settembre 2011

Aria di ritorno...

Ciao purtroppo manca poco per tornare alla triste routine... Non so voi, ma io non sono per niente pronta nè psicologicamente nè compitosamente! Ho sentito la Sinelli e dice che le mancheremo...poi vi racconto Io purtroppo fra l'Inghilterra e l'operazione vi vedrò per la fine di settembre..(spero). Vi chiedo se finchè non torno a scuola qualcuno può prendersi lo sbattimento di avvisarmi sui compiti e sulle lezioni....Dopo la mia convalescenza dobbiamo organizzare una super cena di classe