1A liceo 2011 - 2012
Blog della classe 1A liceo classico del Liceo G. Peano di Tortona, a.s. 2011 - 2012. Creatore: prof. Giacomo Pernigotti
martedì 15 novembre 2011
lunedì 14 novembre 2011
La ragazzina che zittì il mondo
"Buonasera, sono Severn Suzuki e parlo a nome di ECO (Environmental Children Organization).
Siamo un gruppo di ragazzini di 12 e 13 anni e cerchiamo di fare la nostra parte, Vanessa Suttie, Morgan Geisler, Michelle Quaigg e me. Abbiamo raccolto da noi tutti i soldi per venire in questo posto lontano 5000 miglia, per dire alle Nazioni Unite che devono cambiare il loro modo di agire.
Venendo a parlare qui non ho un’agenda nascosta, sto lottando per il mio futuro. Perdere il mio futuro non è come perdere un’elezione o alcuni punti sul mercato azionario.
Sono a qui a parlare a nome delle generazioni future. Sono qui a parlare a nome dei bambini che stanno morendo di fame in tutto il pianeta e le cui grida rimangono inascoltate. Sono qui a parlare per conto del numero infinito di animali che stanno morendo nel pianeta, perchè non hanno più alcun posto dove andare.
Ho paura di andare fuori al sole perché ci sono de buchi nell’ozono, ho paura di respirare l’aria perchè non so quali sostanze chimiche contiene.
Ero solita andare a pescare a Vancouver, la mia città, con mio padre, ma solo alcuni anni fa abbiamo trovato un pesce pieno di tumori. E ora sentiamo parlare di animali e piante che si estinguono, che ogni giorno svaniscono per sempre.Nella mia vita mia ho sognato di vedere grandi mandrie di animali selvatici e giungle e foreste pluviali piene di uccelli e farfalle, ma ora mi chiedo se i miei figli potranno mai vedere tutto questo.
Quando avevate la mia età, vi preoccupavate forse di queste cose?
Tutto ciò sta accadendo sotto i nostri occhi e ciò nonostante continuiamo ad agire come se avessimo a disposizione tutto il tempo che vogliamo e tutte le soluzioni.
Io sono solo una bambina e non ho tutte le soluzioni, ma mi chedo se siete coscienti del fatto che non le avete neppure voi.
Non sapete come si fa a riparare i buchi nello strato di ozono, non sapete come riportare indietro i salmoni in un fiume inquinato, non sapete come si fa a far ritornare in vita una specie animale estinta, non potete far tornare le foreste che un tempo crescevano dove ora c’è un deserto.
Se non sapete come fare a riparare tutto questo, per favore smettete di distruggerlo.
Qui potete esser presenti in veste di delegati del vostro governo, uomini d’affari, amministratori di organizzazioni, giornalisti o politici, ma in verità siete madri e padri, fratelli e sorelle, zie e zii e tutti voi siete anche figli.Sono solo una bambina, ma so che siamo tutti parte di una famiglia che conta 5 miliardi di persone, per la verità, una famiglia di 30 milioni di specie. E nessun governo, nessuna frontiera, potrà cambiare questa realtà.Sono solo una bambina ma so che dovremmo tenerci per mano e agire insieme come un solo mondo che ha un solo scopo.
La mia rabbia non mi acceca e la mia paura non mi impedisce di dire al mondo ciò che sento.
Nel mio paese produciamo così tanti rifiuti, compriamo e buttiamo via, compriamo e buttiamo via, compriamo e buttiamo via, e tuttavia i paesi del nord non condividono con i bisognosi. Anche se abbiamo più del necessario, abbiamo paura di condividere, abbiamo paura di dare via un po’ della nostra ricchezza.
In Canada, viviamo una vita privilegiata, siamo ricchi d’acqua, cibo, case abbiamo orologi, biciclette, computer e televisioni. La lista potrebbe andare avanti per due giorni. Due giorni fa, qui in Brasile siamo rimasti scioccati, mentre trascorrevamo un po di tempo con i bambini di strada.
Questo è ciò che ci ha detto un bambino di strada: “Vorrei essere ricco, e se lo fossi vorrei dare ai bambini di strada cibo, vestiti, medicine, una casa, amore ed affetto”. Se un bimbo di strada che non ha nulla è disponibile a condividere, perchè noi che abbiamo tutto siamo ancora così avidi? Non posso smettere di pensare che quelli sono bambini che hanno la mia stessa età e che nascere in un paese o in un altro fa ancora una così grande differenza; che potrei essere un bambino in una favela di Rio, o un bambino che muore di fame in Somalia, una vittima di guerra in medio-oriente o un mendicante in India.
Sono solo una bambina ma so che se tutto il denaro speso in guerre fosse destinato a cercare risposte ambientali, terminare la povertà e per siglare degli accordi, che mondo meraviglioso sarebbe questa terra!
A scuola, persino all’asilo, ci insegnate come ci si comporta al mondo. Ci insegnate a non litigare con gli altri, a risolvere i problemi, a rispettare gli altri, a rimettere a posto tutto il disordine che facciamo, a non ferire altre creature, a condividere le cose, a non essere avari. Allora perché voi fate proprio quelle cose che ci dite di non fare?Non dimenticate il motivo di queste conferenze, perché le state facendo? Noi siamo i vostri figli, voi state decidendo in quale mondo noi dovremo crescere. I genitori dovrebbero poter consolare i loro figli dicendo: “Tutto andrà a posto. Non è la fine del mondo, stiamo facendo del nostro meglio”.Ma non credo che voi possiate dirci più queste cose. Siamo davvero nella lista delle vostre priorità? Mio padre dice sempre siamo ciò che facciamo, non ciò che diciamo.Ciò che voi state facendo mi fa piangere la notte. Voi continuate a dire che ci amate, ma io vi lancio una sfida: per favore, fate che le vostre azioni riflettano le vostre parole."
Per chi fosse interessato ecco il link del video:
http://www.youtube.com/watch?v=NStyRt19flA&feature=related
Vi segnalo anche il libro di Luca Mercalli, "Prepariamoci", da cui sono venuta a conoscenza del documento.
mercoledì 9 novembre 2011
Italia verso la bancarotta?
lunedì 10 ottobre 2011
Strofe alcaica
Dovete avere powerpoint o opneoffice o libre office per vederla.
Grazie internet!
Il professore
giovedì 6 ottobre 2011
Steven Paul Jobs 1955 - 2011
P.S.: forse vale la pena di vedere anche la prima parte. Buon viaggio
martedì 27 settembre 2011
Giovanni XXII e i Francescani Spirituali
La guerra (1316-1322)
Nel 1316 venne eletto papa Giovanni XXII (1316-1334), al secolo Giovanni Duèse, di nazionalità francese. Nello stesso anno venne eletto anche il nuovo Generale dell’Ordine francescano,Michele da Cesena: subito il Pontefice si abboccò con lui e gli chiese di muoversi celermente per annullare la corrente Spirituale in seno all’Ordine; in cambio e per facilitargli le cose, Giovanni XXII elevò agli altari Ludovico di Tolosa, nobile francescano che era stato uno Spirituale moderato. Ma questo aiuto non fu sufficiente: Michele vi si provò, ma il suo tatto e la sua circospezione mal concordavano con l’impazienza del Papa che si aspettava risultati in tempi brevi. L’anno dopo le cose precipitarono: in quel 1317 infatti Giovanni XXII emanò la Quorundam exigit, con la quale veniva posta in discussione la Exiit qui seminat di papa Niccolò III (1279). Le nuove questioni poste dal Papa ponevano la questione se i beni dell’Ordine francescano potessero tornare all’Ordine non solo per uso, ma anche come proprietà. Un simile ritorno – secondo il Papa – avrebbe sottolineato la liceità della proprietà e della ricchezza per l’intero Ordine francescano e per la Chiesa. Michele da Cesena provò a frenare il Papa consigliando prudenza ma senza porre in essere politiche efficaci per arginare gli Spirituali in seno all’Ordine: il Papa vide che non si veniva a capo di nulla ed inasprì la reazione scomunicando nel 1318 gli Spirituali ed i Fraticelli, cui seguì immediatamente il rogo di quattro Spirituali confessi a Marsiglia. Quindi il Papa diede mano libera sia in Francia che in Italia all’Inquisizione, per stanare e condannare costoro.
Il culmine del conflitto (1322-1328)
Nel 1322, quasi a voler prostrare del tutto ogni velleità di resistenza dell’Ordine francescano, Giovanni XXII pose al Capitolo dell’Ordine una precisa domanda (già contenuta “in nuce” nellaQuorundam exigit), cui si aspettava una altrettanto precisa risposta: utrum asserere quod Christus et apostoli non habuerunt aliquid sive in proprio sive in communi sit hereticum, ovvero “è eresia affermare che Cristo e gli Apostoli non possedettero alcunché né in proprio né in comune?”. Una risposta in senso affermativo avrebbe definito eretico ritenere che Cristo e gli Apostoli non avessero mai posseduto alcunché né come singoli né come comunità. Giovanni XXII non chiedeva se Cristo o gli Apostoli fossero stati poveri: chiedeva se dalle Scritture si desumesse la totale, completa, clamorosa mancanza di ogni e qualunque proprietà da parte di Cristo e degli Apostoli. Affermazione erronea, perché più volte nel Vangelo si cita Giuda come colui che amministrava la “cassa comune” con cui si comprava il cibo e si amministravano le offerte e le elemosine: segno che qualcosa Cristo e gli Apostoli pur possedevano.
Ma la veemenza dello scontro era tale che i dotti francescani non avvertirono la sottigliezza del quesito: fu così che in quello stesso 1322 il Capitolo dell’Ordine riunito a Perugia, con a capo Michele da Cesena deciso a dare battaglia, rispose al Papa che Gesù e gli Apostoli erano poveri totalmente e senza remissione. La reazione del Papa fu immediata: nello stesso 1322 emise la decretale Ad conditorem canonum, con cui annullava quanto disposto nella Exiit qui seminat di Niccolò III del 1279, ovvero rendeva all’Ordine francescano la mera e totale proprietà dei beni dell’Ordine stesso, non più il solo usufrutto. L’anno dopo (1323) con la bolla Cum inter nonnullos il Pontefice da una parte dichiarava eretica la proposizione del Capitolo di Perugia; dall’altra impose a Michele da Cesena ed ai suoi più stretti collaboratori di presentarsi alla Corte pontificia in Avignone per rendere conto direttamente a lui della loro posizione.
lunedì 26 settembre 2011
Lettura metrica greca e latina
Quella di cui vi propongo un video presenta la pronuncia restituta. Ma è utile comunque per capire come si legge in metrica.
Per chi volesse link sulla lettura metrica greca e latina eccoli:
http://www.princeton.edu/~clip/
http://www.senecio.it/sonora.html
http://web.comhem.se/alatius/latin/
Buon lavoro
P.S.: come vedete, qualche volta, penso ancora a voi.