lunedì 8 marzo 2010

L'epitafio di Pericle per i caduti del primo anno della guerra del Peloponneso. Ovvero: cos'è la democrazia

Quello che state per leggere è un estratto del discorso di Pericle tratto da "La guerra del Peloponneso" di Tucidide. I tagli e le parole evidenziate sono una mia scelta che vuole sottolineare i passaggi più significativi e noti. Tra i documenti della sezione storica trovate sia il testo integrale del discorso che il dialogo tra gli emissari di Atene e gli abitanti dell'isola di Melo che abbiamo letto in classe.
Sono due facce della stessa medaglia, tanto per volare basso nei luoghi comuni.

Tucidide: L’encomio di Pericle
Pericle parla agli Ateniesi
"[...]
Siamo all’inizio della guerra del Peloponneso – Atene è al massimo della sua potenza –; alla fine del primo anno Pericle commemora, secondo la tradizione della città, i caduti ateniesi. Con grande maestria Tucidide utilizza questa occasione per far comprendere al lettore come gli Ateniesi “vivevano” l’éthos della loro città.

Tucidide, Storie, II, 34-36

4 (37) Noi abbiamo una forma di governo che non guarda con invidia le costituzioni dei vicini, e non solo non imitiamo altri, ma anzi siamo noi stessi di esempio a qualcuno. Quanto al nome, essa è chiamata democrazia, poiché è amministrata non già per il bene di poche persone, bensí di una cerchia piú vasta: di fronte alle leggi, però, tutti, nelle private controversie, godono di uguale trattamento; e secondo la considerazione di cui uno gode, poiché in qualche campo si distingue, non tanto per il suo partito, quanto per il suo merito, viene preferito nelle cariche pubbliche; , d’altra parte, la povertà, se uno è in grado di fare qualche cosa di utile alla città, gli è di impedimento per l’oscura sua posizione sociale.
5 Come in piena libertà viviamo nella vita pubblica cosí in quel vicendevole sorvegliarsi che si verifica nelle azioni di ogni giorno, noi non ci sentiamo urtati se uno si comporta a suo gradimento, né gli infliggiamo con il nostro corruccio una molestia che, se non è un castigo vero e proprio, è pur sempre qualche cosa di poco gradito.
6 Noi che serenamente trattiamo i nostri affari privati, quando si tratta degli interessi pubblici abbiamo un’incredibile paura di scendere nell’illegalità: siamo obbedienti a quanti si succedono al governo, ossequienti alle leggi e tra esse in modo speciale a quelle che sono a tutela di chi subisce ingiustizia e a quelle che, pur non trovandosi scritte in alcuna tavola, portano per universale consenso il disonore a chi non le rispetta.
12 (40) Noi amiamo il bello, ma con misura; amiamo la cultura dello spirito, ma senza mollezza. Usiamo la ricchezza piú per l’opportunità che offre all’azione che per sciocco vanto di parola, e non il riconoscere la povertà è vergognoso tra noi, ma piú vergognoso non adoperarsi per fuggirla.
13 Le medesime persone da noi si curano nello stesso tempo e dei loro interessi privati e delle questioni pubbliche: gli altri poi che si dedicano ad attività particolari sono perfetti conoscitori dei problemi politici; poiché il cittadino che di essi assolutamente non si curi siamo i soli a considerarlo non già uomo pacifico, ma addirittura un inutile.
14 Noi stessi o prendiamo decisioni o esaminiamo con cura gli eventi: convinti che non sono le discussioni che danneggiano le azioni, ma il non attingere le necessarie cognizioni per mezzo della discussione prima di venire all’esecuzione di ciò che si deve fare.
17 (41) In una parola, io dico che non solo la città nostra, nel suo complesso, è la scuola dell’Ellade, ma mi pare che in particolare ciascun Ateniese, cresciuto a questa scuola, possa rendere la sua persona adatta alle piú svariate attività, con la maggior destrezza e con decoro, a se stesso bastante."
[...]


Qui sotto invece trovate un audio.
Premessa: il pezzo è rivolto contro una parte politica e in particolare contro un noto personaggio politico. Vi prego di decontestualizzare dall'attualità politica italiana e di considerare invece come un discorso, alato e potente, abbia la forza di attraversare i millenni e gli uomini e di mantenere la sua forza e la sua grandezza.



Se non parte l'audio provate il player sotto

6 commenti:

  1. Grazie prof.l'ho riletto:l'ho trovato molto interessante e attuale.

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  2. Un audio altamente educativo, che paragona l'Atene democratica e la "democratica" Italia.
    Ritengo inoltre che i principi ed i valori espressi debbano essere applicati da tutti gli amministratori pubblici.

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  3. ..il file audio è un elemente molto rappresentativo della società e dei suoi valori sempre attuali (che forse anche noi sapremo portare avanti!).
    I due documenti di Tucidide sono interessanti, ma molto lunghi. In ogni caso li ho letti interamente (lo sottolineo)
    Good night

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  4. Leggendo l'epitafio di Pericle mi sento di esprimere che democrazia e libertà sono principi fondamentali per l'esistenza dell'uomo.
    Grazie Professore.

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  5. Mm.. ho avuto un po' di problemi con l'audio, quindi il file non sono riuscita a riascoltarlo, ma lo ricordo ancora molto bene. Mi astengo dal commentarlo in qualsiasi maniera che non sia "è ancora attuale". Per il resto, la ringrazio del materiale interessante che ci ha fornito e che continua ad inviarci.

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  6. Anch'io non sono riuscito a riascoltarlo, ma l'ho trovato su internet.

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